Descrizione

La scena è scarna. Tutto è bianco. Le luci, i costumi, gli oggetti. Solo i corpi degli attori dentro movimentazioni corali e vibranti. La scrittura di "Animaluci" è essenziale, cruda, talvolta crudele tanto da togliere il fiato. Ricca di "sicilianitudini", che risuonano profonde come il grido popolare di antichi cantori. Una scrittura che arriva immediatamente al cuore; il cui intento però non è quello di scandalizzare né tanto meno di scaricare tardivamente la coscienza. Parlando della concretezza dei sentimenti, ridando cioè alle cose il loro vero nome, senza falsa retorica né scontati moralismi, questo spettacolo vuole suggerirci che non ci sono nemici peggiori di quelli annidati all'interno delle proprie paure e che l'unico viaggio che vale la pena di fare è al centro di noi stessi, dentro il nostro cuore.